lunedì 27 ottobre 2008

Ok il prezzo è giusto...


Un pensiero tra tanti: c'è chi dice "chi non mi ama non mi merita", ci ho riflettuto spesso su questa frase che ha il sapore in sé della sconfitta e ho pensato ad un'alternativa... Ognuno si dà un prezzo nelle umane faccende, che sia quel prezzo a discriminare tra chi ci ama e chi no? In fondo chi non è disposto a pagarlo a conti fatti non ne riconosce la legittimità o non ne subisce l'urgenza.. ergo non ci ama. Che si riduca tutto alla determinazione di quel prezzo la nostra capacità di amare e essere amati?
A voi l'ardua sentenza...

25 commenti:

utente anonimo ha detto...

....questa frase è stata spesso usata per indorare la pillola del non essere amati...
un po' come la storia della volpe e dell'uva...

ma poi è detto che sia valido il contrario ?
cioè che chi mi ama mi merita?
e se mi ama una persona che non è degna di me e pertanto io ritengo che non mi meriti?

perdona il sofismo....ma questo post mi ha fatto riflettere....


filoso-syn

utente anonimo ha detto...

....questa frase è stata spesso usata per indorare la pillola del non essere amati...
un po' come la storia della volpe e dell'uva...

ma poi è detto che sia valido il contrario ?
cioè che chi mi ama mi merita?
e se mi ama una persona che non è degna di me e pertanto io ritengo che non mi meriti?

perdona il sofismo....ma questo post mi ha fatto riflettere....


filoso-syn

utente anonimo ha detto...

....questa frase è stata spesso usata per indorare la pillola del non essere amati...
un po' come la storia della volpe e dell'uva...

ma poi è detto che sia valido il contrario ?
cioè che chi mi ama mi merita?
e se mi ama una persona che non è degna di me e pertanto io ritengo che non mi meriti?

perdona il sofismo....ma questo post mi ha fatto riflettere....


filoso-syn

utente anonimo ha detto...

....questa frase è stata spesso usata per indorare la pillola del non essere amati...
un po' come la storia della volpe e dell'uva...

ma poi è detto che sia valido il contrario ?
cioè che chi mi ama mi merita?
e se mi ama una persona che non è degna di me e pertanto io ritengo che non mi meriti?

perdona il sofismo....ma questo post mi ha fatto riflettere....


filoso-syn

Ariesignis ha detto...

Nella frase toglierei il "mi":

Chi non ama non merita.

Non è una questione di prezzo.

Ariesignis ha detto...

Nella frase toglierei il "mi":

Chi non ama non merita.

Non è una questione di prezzo.

Ariesignis ha detto...

Nella frase toglierei il "mi":

Chi non ama non merita.

Non è una questione di prezzo.

Ariesignis ha detto...

Nella frase toglierei il "mi":

Chi non ama non merita.

Non è una questione di prezzo.

JuniperIcetree ha detto...

Nella tua versione della frase, "Chi non ama non merita", di sicuro non è questione di prezzo, non si acquista e non si vende, semplicemente ci si astiene dall'amore e sono d'accordo con te. Mi domandavo però un'altra cosa in questo mio post: il reale meccanismo che sta alla nascita di certi rapporti qual è? Mi spiego: ho trovato adatto il paragone finanziario perché in fondo è come andare al mercato.. Ognuno compra in base alle sue esigenze e a quanto è disposto a pagare per soddisfarle. Se di fronte a un bene che desidero trovo che il prezzo sia inadeguato evidentemente adotterò un atteggiamento diverso.. Quindi se ad esempio io mi attribuissi un prezzo troppo alto rispetto a quanto valgo in realtà, probabilmente nessuno mi comprerebbe a parte uno sprovveduto, viceversa se mi dessi un prezzo troppo basso tutti vorrebbero acquistarmi e mi sarei svenduta.. Solo un prezzo di equilibrio riporterebbe a una situazione di equità che nell'analogia sta per l'amore. Ragionavo su questo perché la determinazione del prezzo è cosa complicata ma ancor di più lo è trovare l'amore vero, la pienezza necessaria alla vita stessa che spesso ci fugge dalle mani proprio per un'errata considerazione di noi stessi. Non trovi ariesignis che sia tremendamente difficile valutare se stessi in modo equo (sia in eccesso sia in difetto) quanto trovare un'anima affine che si innamori di noi?

@syn: esattamente quello che intendevo con l'analogia del prezzo giusto.. Potrei pagare 10 volte il valore di un bene che ritengo fondamentale per me anche se esso vale pochissimo così come non essere disposta a pagare un centesimo per qualcosa di estremo valore ma che a me non interessa e lo stesso varrebbe per chi si interessasse a me.. ;-)

JuniperIcetree ha detto...

Nella tua versione della frase, "Chi non ama non merita", di sicuro non è questione di prezzo, non si acquista e non si vende, semplicemente ci si astiene dall'amore e sono d'accordo con te. Mi domandavo però un'altra cosa in questo mio post: il reale meccanismo che sta alla nascita di certi rapporti qual è? Mi spiego: ho trovato adatto il paragone finanziario perché in fondo è come andare al mercato.. Ognuno compra in base alle sue esigenze e a quanto è disposto a pagare per soddisfarle. Se di fronte a un bene che desidero trovo che il prezzo sia inadeguato evidentemente adotterò un atteggiamento diverso.. Quindi se ad esempio io mi attribuissi un prezzo troppo alto rispetto a quanto valgo in realtà, probabilmente nessuno mi comprerebbe a parte uno sprovveduto, viceversa se mi dessi un prezzo troppo basso tutti vorrebbero acquistarmi e mi sarei svenduta.. Solo un prezzo di equilibrio riporterebbe a una situazione di equità che nell'analogia sta per l'amore. Ragionavo su questo perché la determinazione del prezzo è cosa complicata ma ancor di più lo è trovare l'amore vero, la pienezza necessaria alla vita stessa che spesso ci fugge dalle mani proprio per un'errata considerazione di noi stessi. Non trovi ariesignis che sia tremendamente difficile valutare se stessi in modo equo (sia in eccesso sia in difetto) quanto trovare un'anima affine che si innamori di noi?

@syn: esattamente quello che intendevo con l'analogia del prezzo giusto.. Potrei pagare 10 volte il valore di un bene che ritengo fondamentale per me anche se esso vale pochissimo così come non essere disposta a pagare un centesimo per qualcosa di estremo valore ma che a me non interessa e lo stesso varrebbe per chi si interessasse a me.. ;-)

JuniperIcetree ha detto...

Nella tua versione della frase, "Chi non ama non merita", di sicuro non è questione di prezzo, non si acquista e non si vende, semplicemente ci si astiene dall'amore e sono d'accordo con te. Mi domandavo però un'altra cosa in questo mio post: il reale meccanismo che sta alla nascita di certi rapporti qual è? Mi spiego: ho trovato adatto il paragone finanziario perché in fondo è come andare al mercato.. Ognuno compra in base alle sue esigenze e a quanto è disposto a pagare per soddisfarle. Se di fronte a un bene che desidero trovo che il prezzo sia inadeguato evidentemente adotterò un atteggiamento diverso.. Quindi se ad esempio io mi attribuissi un prezzo troppo alto rispetto a quanto valgo in realtà, probabilmente nessuno mi comprerebbe a parte uno sprovveduto, viceversa se mi dessi un prezzo troppo basso tutti vorrebbero acquistarmi e mi sarei svenduta.. Solo un prezzo di equilibrio riporterebbe a una situazione di equità che nell'analogia sta per l'amore. Ragionavo su questo perché la determinazione del prezzo è cosa complicata ma ancor di più lo è trovare l'amore vero, la pienezza necessaria alla vita stessa che spesso ci fugge dalle mani proprio per un'errata considerazione di noi stessi. Non trovi ariesignis che sia tremendamente difficile valutare se stessi in modo equo (sia in eccesso sia in difetto) quanto trovare un'anima affine che si innamori di noi?

@syn: esattamente quello che intendevo con l'analogia del prezzo giusto.. Potrei pagare 10 volte il valore di un bene che ritengo fondamentale per me anche se esso vale pochissimo così come non essere disposta a pagare un centesimo per qualcosa di estremo valore ma che a me non interessa e lo stesso varrebbe per chi si interessasse a me.. ;-)

JuniperIcetree ha detto...

Nella tua versione della frase, "Chi non ama non merita", di sicuro non è questione di prezzo, non si acquista e non si vende, semplicemente ci si astiene dall'amore e sono d'accordo con te. Mi domandavo però un'altra cosa in questo mio post: il reale meccanismo che sta alla nascita di certi rapporti qual è? Mi spiego: ho trovato adatto il paragone finanziario perché in fondo è come andare al mercato.. Ognuno compra in base alle sue esigenze e a quanto è disposto a pagare per soddisfarle. Se di fronte a un bene che desidero trovo che il prezzo sia inadeguato evidentemente adotterò un atteggiamento diverso.. Quindi se ad esempio io mi attribuissi un prezzo troppo alto rispetto a quanto valgo in realtà, probabilmente nessuno mi comprerebbe a parte uno sprovveduto, viceversa se mi dessi un prezzo troppo basso tutti vorrebbero acquistarmi e mi sarei svenduta.. Solo un prezzo di equilibrio riporterebbe a una situazione di equità che nell'analogia sta per l'amore. Ragionavo su questo perché la determinazione del prezzo è cosa complicata ma ancor di più lo è trovare l'amore vero, la pienezza necessaria alla vita stessa che spesso ci fugge dalle mani proprio per un'errata considerazione di noi stessi. Non trovi ariesignis che sia tremendamente difficile valutare se stessi in modo equo (sia in eccesso sia in difetto) quanto trovare un'anima affine che si innamori di noi?

@syn: esattamente quello che intendevo con l'analogia del prezzo giusto.. Potrei pagare 10 volte il valore di un bene che ritengo fondamentale per me anche se esso vale pochissimo così come non essere disposta a pagare un centesimo per qualcosa di estremo valore ma che a me non interessa e lo stesso varrebbe per chi si interessasse a me.. ;-)

elfodelbosco ha detto...

Sono d'accordo anch'io con Ariesignis....soprattutto se il termine "amare" è usato nell'accezione più ampia che comprende amicizia, stima, affetto, fratellanza, ecc...perchè chi non ama in nessun senso (e qui propongo un corollario), di fatto, pensa che nessuno lo merita.

elfodelbosco ha detto...

Sono d'accordo anch'io con Ariesignis....soprattutto se il termine "amare" è usato nell'accezione più ampia che comprende amicizia, stima, affetto, fratellanza, ecc...perchè chi non ama in nessun senso (e qui propongo un corollario), di fatto, pensa che nessuno lo merita.

elfodelbosco ha detto...

Sono d'accordo anch'io con Ariesignis....soprattutto se il termine "amare" è usato nell'accezione più ampia che comprende amicizia, stima, affetto, fratellanza, ecc...perchè chi non ama in nessun senso (e qui propongo un corollario), di fatto, pensa che nessuno lo merita.

elfodelbosco ha detto...

Sono d'accordo anch'io con Ariesignis....soprattutto se il termine "amare" è usato nell'accezione più ampia che comprende amicizia, stima, affetto, fratellanza, ecc...perchè chi non ama in nessun senso (e qui propongo un corollario), di fatto, pensa che nessuno lo merita.

Ariesignis ha detto...

Si, è trmendamente difficile. E forse è anche poco sensato...

killerpiteless ha detto...

una delle tante frasi banalità

JuniperIcetree ha detto...

Sì lo è.. appunto mi piace fermarmi sopra a ragionare un po' su come negli stati emotivamente deboli l'uomo si attacchi a qualunque banalità pur di mantenere l'idea che ha di se stesso.. Grazie a tutti voi :-))

JoshuaWeinberg ha detto...

struttura della frase: doppia negazione... meditate gente, meditate :P

JuniperIcetree ha detto...

Ovvero doppia negazione = affermazione? Ho meditato bene? ;)

Ariesignis ha detto...

Ho suggerito di togliere il "mi" proprio per rendere palese la doppia negazione (io medito).

Il risultato è "chi ama, merita".

Ossia, come diceva il poesta "Amor c'ha nullo amato..."

Vaffanculo Dante.

Ariesignis ha detto...

Ho suggerito di togliere il "mi" proprio per rendere palese la doppia negazione (io medito).

Il risultato è "chi ama, merita".

Ossia, come diceva il poesta "Amor c'ha nullo amato..."

Vaffanculo Dante.

Ariesignis ha detto...

Ho suggerito di togliere il "mi" proprio per rendere palese la doppia negazione (io medito).

Il risultato è "chi ama, merita".

Ossia, come diceva il poesta "Amor c'ha nullo amato..."

Vaffanculo Dante.

Ariesignis ha detto...

Ho suggerito di togliere il "mi" proprio per rendere palese la doppia negazione (io medito).

Il risultato è "chi ama, merita".

Ossia, come diceva il poesta "Amor c'ha nullo amato..."

Vaffanculo Dante.